“una nuova porta di accesso al sistema urbano di Mestre-Venezia”
Porto Marghera (VE)
2017 – in corso (progettazione definitiva ed esecutiva completate, DL in corso)
15 M€
Comune di Venezia
Progettazione definitiva ed esecutiva, CSP, CSE e DL
Progettazione stradale, strutture, ambiente, cantierizzazione, computazione
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova intersezione a livelli sfalsati lungo il sedime della attuale SR 11 – Via della Libertà, unica via di accesso all’isola di Venezia. L’obiettivo dell’intervento è quello di migliorare l’accessibilità alla Macroisola Prima Zona Industriale di Porto Marghera (area in fase di riconversione e di forte sviluppo) ed aumentare la sicurezza lungo la viabilità di scorrimento grazie ad una netta separazione tra i flussi di attraversamento e quelli locali.
L’accessibilità viene ottenuta con una nuova grande rotatoria a raso in corrispondenza dell’attuale accesso alla Fincantieri (via delle Industrie), connessa sia alla SR 11 sia alla viabilità urbana di Mestre (via Torino). Il traffico di scorrimento scavalcherà la rotatoria a raso con un viadotto per poi entrare in galleria artificiale (completamente fuori terra). Al di sopra dell’impalcato della galleria si prevede la realizzazione di una ulteriore rotatoria sopraelevata connessa con una rampa a senso unico che consentirà il percorso diretto Mestre (Via Torino) – Venezia. Tale manovra, non consentita dai viadotti esistenti di via Torino, di cui si prevede la parziale demolizione ed adeguamento strutturale, migliorerà la connessione Mestre-Venezia e andrà ad incidere in modo positivo sul traffico locale oggi congestionato.
PROGETTAZIONE BIM
Tenuto conto della complessità dell’intervento, caratterizzato sia da una geometria molto articolata, sia dalla presenza di numerosi vincoli, si è deciso, in linea con le recenti linee di indirizzo di sviluppare l’intera progettazione definitiva ed esecutiva mediante un processo integrato B.I.M.
VIADOTTO ASSE PRINCIPALE E FASI DI CANTIERIZZAZIONE
La soluzione progettuale nasce dalle necessità di:
La risposta al quadro esigenziale testé richiamato si è estrinsecata nella presente proposta che contempla la costruzione di un viadotto a doppio cassone chiuso, in acciaio autoprotettivo lasciato a vista con schema “integrale” (ovvero con impalcato solidale ai sostegni verticali e quindi privo di apparecchi di vincolo) disposto in continuità su quattro campate nella sequenza 36m + 50m +36m +36m.
Le pile sono formate anch’esse di acciaio autoprotettivo, sono composte da fusti binati che si dipartono in sommità per sostenere due impalcati gemelli accostati e si congiungono al piede, formando una “V”, nella sezione di inserimento nella fondazione con cui sono solidali.
INSERIMENTO PAESAGGISTICO DELL’OPERA
Le scelte progettuali sono state condivise con la Soprintendenza che ha richiesto:
L’area di intervento risulta infatti soggetta a: